Lo stato d’emergenza legato alla pandemia Covid è terminato, si è dunque aperta dal 1 maggio una “nuova fase”, ispirata sempre dai principi di responsabilità e prudenza. Alcuni chiarimenti sono arrivati direttamente dalle parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, intervistato a Sky Tg24: “Non c’è un pulsante che si preme e fa scomparire la pandemia Il numero dei casi è significativo, la circolazione del virus è ancora piuttosto elevata nel nostro Paese e quindi dobbiamo tenere un elemento di attenzione” ha ricordato il ministro.
In merito all’utilizzo delle mascherine, Speranza ha chiarito: “L’ordinanza che ho firmato è figlia di un voto del Parlamento e ne è la traduzione, prevede l’obbligo di mascherina ancora in tre ambiti fondamentali: il primo è quello dei mezzi di trasporto, in tutti i luoghi al chiuso dove si svolgono eventi di sport e di spettacolo, e poi chiaramente in tutto il mondo della sanità, gli ospedali, le Rsa, i presidi sanitari, gli studi ambulatoriali. In tutti gli altri ambiti c’è una raccomandazione. Significa che le persone devono far conto sulla propria responsabilità.
Non avere un obbligo non significa non dover comunque usare la mascherina nelle condizioni in cui questa può essere necessaria e sui luoghi di lavoro quindi l’indicazione è un’indicazione di massima attenzione e di raccomandazione” ha precisato il ministro, chiarendo anche “Le parti sociali, quindi sindacati, mondo dell’industria, rappresentanze datoriali hanno scelto di conservare i protocolli che considerano la mascherina come ancora indicata. Non c’è un obbligo normato, né normato dalla mia ordinanza, ma ci sono dei protocolli che sono condivisi e sottoscritti dalle organizzazioni di rappresentanza del mondo del lavoro che indicano l’utilizzo della mascherina come corretto. La mia opinione è che siamo entrati in una fase diversa in cui il tema essenziale è la responsabilità di ciascuno di noi, e la responsabilità di ciascuno di noi vige al di là degli obblighi. Usiamo la mascherina in tutte le occasioni in cui c’è un rischio di contagio. In alcuni casi c’è un obbligo di legge, della mia ordinanza, che impone la mascherina perché i rischi sono molto più significativi, in altri ambiti non c’è un obbligo, ma c’è comunque una raccomandazione”.